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Ecco ora dico: se dovessimo seguire la logica Europea dove ogni Stato è responsabile dei suoi conti, la Sicilia dovrebbe risponderne in prima persona anzichè obbligare le altre regioni ad essere solidali. Perchè la solidarietà la si concede come premio in casi di effettiva necessità e/o per sforamenti di bilancio comprensibili e di buon senso. Non è un obbligo.
Se nelle zone terremotate emiliane si fatica a racimolare 50 mioni di Euro per danni causati da oggettivi imprevisti della natura, perchè mai si dovrebbero sborsare 17 MILIARDI per appianare sperperi concentrati in una regione, nella leggerezza più assoluta?
....di questo si parla:
non sono lievi debiti dovuti ad imprevisti o ad una gestione non efficente;
15 MILIARDI sono una manovra finanziaria!!
Quindi è bene che i siciliani si assumano le loro responsabilità verso lo Stato e i cittadini italiani tutti
(visto che sono pure a statuto speciale e non versano le tasse in amministrazione centrale in egual misura come le altre regioni) come l'Italia fa verso l'Europa.
Che mettano un amministrazione regionale formata da tecnici pure in Sicilia!
Sarebbe una mossa azzeccata e forse rafforzerebbe il senso di unità dello Stato.
Se i siciliani dovranno tirare ulteriormente la cinghia e mangiare pane, acqua e cipolla per qualche anno forse capiranno, una buona volta, che dovranno essere più accorti nelle scelte politiche e che favoritismi, cricche e "vitalizi" per i pochi e/o singoli alla fine presenteranno il conto alla collettività regionale e non Statale;
se sbagliano a votare coloro che dovranno amministrare le loro risorse poi il salasso arriva a loro, non diluito a tutti gli italiani.
Non è questione di essere razzisti, ma una questione di buon senso altrimenti i baratri finanziari non saranno delle eccezzioni, ma a ciclo continuo.
Se i conti statali devono quadrare ad ogni costo, bisogna che il bilancio regionale segua l'esempio.
Ho l'impressione, invece, che ci sia sempre nell'aria quella vaga sensazione che paghi -pantalone-
Che mettano un amministrazione regionale formata da tecnici pure in Sicilia!
Sarebbe una mossa azzeccata e forse rafforzerebbe il senso di unità dello Stato.
Se i siciliani dovranno tirare ulteriormente la cinghia e mangiare pane, acqua e cipolla per qualche anno forse capiranno, una buona volta, che dovranno essere più accorti nelle scelte politiche e che favoritismi, cricche e "vitalizi" per i pochi e/o singoli alla fine presenteranno il conto alla collettività regionale e non Statale;
se sbagliano a votare coloro che dovranno amministrare le loro risorse poi il salasso arriva a loro, non diluito a tutti gli italiani.
Non è questione di essere razzisti, ma una questione di buon senso altrimenti i baratri finanziari non saranno delle eccezzioni, ma a ciclo continuo.
Se i conti statali devono quadrare ad ogni costo, bisogna che il bilancio regionale segua l'esempio.
Ho l'impressione, invece, che ci sia sempre nell'aria quella vaga sensazione che paghi -pantalone-
cioè poco ma tutti in ogni caso,
mentre i responsabili anzichè essere chiamati a risponderne, SEVERAMENTE,
fatichino a dare le dimissioni.
E' ora di finirla.
(Affermazione valida da Bolzano a Lampedusa)
That's all folk! Paolo Sterzi
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