Scusate ma non comprendo come nel 2011 si possa ancora morire in qualche guerra. Anche di pace.
Quando guardo i documentari delle due grande guerre del secolo scorso penso quanto l'umanità si faccia prendere in giro da ragioni ben diverse dalla "pace" tanto acclamata e ripetuta.
Siam arrivati al punto di onorare senza domande un caduto "per la pace" in una guerra scatenata per ricercare un solo uomo chiamato Bin Laden che ormai è un ricordo quasi sbiadito.
Siamo in mezzo ad un conflitto verso una parte politica-religiosa (mujahidin) feroce e retrograda per la coltura occidentale.
Si spendono decine di miliardi di euro e muoiono centinaia di civili e militari solo per trovare questo fantomatico uomo? Il fatto non poteva reggere molto nei confronti dell'opinione pubblica.
Si passa quindi a formulare una "missione di pace" per portare la democrazia in Afghanistan.
Slancio di generosità inusuale se si pensa il perchè di tale sforzo.
Facciam una guerra per portare la pace.
In un paese medio-orientale.
Spendiam miliardi.
Le risorse alla difesa non sono state tagliate...
Le decine di morti italiani per questa causa sembran giustificare il nobile intento.
Vale la candela?
Se ci dicono che da lì partono i terroristi per fare attentati probabilmente se ne può parlare.
Ma i terroristi partono da lì?
Non mi pare, di solito sono tutti ben integrati con la società occidentale nella quale vivono.
Quindi sorge una domanda:
Che ci stiam a fare lì col rischio di veder morire altri soldati italiani?
Solo per portare democrazia in un lontano e poco conosciuto paese orientale?
Perchè proprio in afghanistan?
Per ricercare ancora Bin Laden?
Per altri motivi?
Sarebbe bene farci sempre queste domande ogni volta che rientra in Italia un soldato avvolto nel tricolore.
Il perchè di rischio di morte di soldati italiani così elevato deve essere chiaro e valutato anche dagli italiani stessi che mettono il tributo di sangue in prima persona.
Non sono i figli di parlamentari che per onore della patria imbracciano un fucile e si arruolano per dare il contributo alla nobile causa della libertà e pace afgana.
Onore a tutti i soldati italiani caduti in queste "guerre di pace".
Loro sanno il rischio.
Non vanno a raccogliere le margherite.
Se qualcuno sfortunato muore è perchè ha avuto degli ideali e convincimenti che lo hanno portato lì a rischiare. Consapevolmente.
Che questo tributo di sangue sia servito per qualcosa di veramente nobile al pari dei loro valori (non personalmente e totalmente condivisi dal sottoscritto) che meritan d'essere rispettati.
lettera Matteo Miotto
That's folk! Paolo Sterzi
Nessun commento:
Posta un commento